Il servizio è rivolto a:

L'avviso è rivolto a coloro che alloggiano nelle strutture ricettive situate sul territorio comunale, fatta eccezione per determinate categorie.

I comuni possono istituire un'imposta di soggiorno per chi alloggia nelle strutture ricettive del proprio territorio.

I comuni capoluogo di provincia, le unioni di comuni nonché i comuni inclusi negli elenchi regionali delle località turistiche o città d'arte possono istituire, con deliberazione del consiglio, un'imposta di soggiorno a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive situate sul proprio territorio, da applicare, secondo criteri di gradualità in proporzione al prezzo, sino a 5 euro per notte di soggiorno. Sono comunque le singole amministrazioni comunali a stabilire quanto chiedere come tassa di soggiorno e alcune amministrazioni locali hanno deciso di far pagare quest’imposta solo ai turisti che decidono di pernottare in determinati periodi dell’anno.
Il relativo gettito è destinato a finanziare interventi in materia di turismo, ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali, nonché dei relativi servizi pubblici locali o la cura del verde cittadino.
La tassa di soggiorno viene richiesta al viaggiatore, al momento del pagamento della vacanza, dalla struttura ricettiva dove si è deciso di pernottare, sia essa hotel, bed and breakfast, villaggio turistico; ecc. Sarà poi la struttura, a sua volta, a versare al Comune quanto dovuto per l’imposta di soggiorno.
Il principio alla base di questo pagamento prevede che il turista, nel momento in cui si reca in un altro comune, usufruisca in parte dei servizi offerti da quel luogo.

 

La tassa di soggiorno va pagata al termine del soggiorno direttamente presso la struttura dove si alloggia.

Un prelievo che viene effettuato dallo Stato per finanziare, interventi in materia di servizi pubblici locali, turismo, interventi a sostegno delle strutture ricettive, interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali ecc.

Questo contributo può variare da un minimo di 1€ a un massimo di 5 o più € a notte per turista in base alla tipologia di alloggio e alle stelle dell'albergo. Sono le singole amministrazioni comunali a stabilire l’ importo dell’imposta ed eventualmente i periodi dell’anno nei quali applicarla. 

Ci sono determinate categorie che sono esentate dal pagamento dell’imposta di soggiorno. Le norme che regolano eventuali esenzioni sono stabilite a livello comunale ma in linea di massima a non dover pagare questo tributo sono:
• i bambini, in alcuni casi fino ai 10 anni, in altri addirittura fino ai 18;
• le persone disabili;
• le persone che accompagnano persone portatrici di handicap;
• gli autisti o più in generale gli accompagnatori turistici;
• le forze armate;
• i residenti nello stesso comune in cui si pernotta;
• chi decide di pernottare presso i cosiddetti ostelli della gioventù.

Normativa di riferimento

• Decreto Legislativo n. 23 del 14/03/2011 - Art. 4 - Imposta di soggiorno;
• Decreto legge n. 34 del 30/04/2019 - Art. 15-bis - (Efficacia delle deliberazioni regolamentari e tariffarie relative alle entrate tributarie degli enti locali);
• Decreto legge n. 34 del 30/04/2019 - Art. 13-quater - (Disposizioni in materia di locazioni brevi e attività ricettive);
• Decreto legge n. 124 del 26/10/2019 - Art. 46 - Disposizioni in materia di fiscalità regionale (e locale);
• Decreto legge n. 78 del 31/05/2010 - Art. 14 - Patto di stabilità interno ed altre disposizioni sugli enti territoriali;
D.L. 50/2017, come convertito dalla legge n. 96 del 21 giugno 2017- Art. 4-(G.U. 144 del 23 giugno 2017),
Regolamento comunale.

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